Quando si parla di attaccanti inarrestabili nella storia del calcio calabrese non si può non menzionare Claudio Tuoto. L’ex bomber cosentino vanta una brillante carriera costellata da vari successi. La sua avventura sportiva continua, da qualche anno, nella veste di allenatore con altrettanti risultati notevoli.
Per Tuoto tutto è cominciato a Cosenza, precisamente in quei quartieri che brulicavano di ragazzini animati dalla passione per il calcio:
“Ho iniziato in una piccola squadra cosentina, la S.S. Stadio, quando avevo 12 anni. All’epoca si giocava ancora per strada e nei campetti di periferia. Il nostro, che chiamavamo “campo della mattoneria”, era situato proprio di fronte allo stadio della città e si trattava di uno spazio in cui le porte erano fatte di legno e dove mancavano anche le docce. Nonostante questo, ci si divertiva molto e rispetto a quegli anni penso che oggi si senta l’assenza di quel calcio giocato sui marciapiedi e nei quartieri che ti spingeva alla socializzazione e alla condivisione. In seguito, è iniziata la mia avventura nella Morrone. Nel 1991 siamo diventati campioni regionali con il settore giovanile e poi sono passato in prima squadra. Ricordo bene il mio esordio in Eccellenza con una ventina di presenze e circa sette reti segnate, oltre a quello in Coppa Italia contro il Dipignano. Proprio in quell’occasione ho avuto modo di realizzare il goal che ci ha permesso di avviare una rimonta negli ultimi dieci minuti e alla fine l’incontro è terminato 3-3”.
Da quel momento Tuoto non si è più fermato e sono tante le squadre per cui ha militato. Per citarne alcune ricordiamo le presenze tra Promozione, Eccellenza e Serie D con le maglie di Acri, Castrovillari, Montalto, Sambiase, Rossanese, Paolana, Palmese e Trebisacce. Le sue qualità tecnico-tattiche e la sua forte dedizione ne hanno fatto un vero professionista e un bomber di una categoria superiore:
“Ripensare a quei momenti ti fa venire un groppo alla gola perché si tratta di ricordi fantastici. Io sono solito guardare sempre in avanti ma credo che il passato non si possa cancellare. Sicuramente la mia carriera avrebbe potuto essere diversa, ma nel calcio bisogna trovare il momento e le persone giuste. Soprattutto negli anni ’90 molte squadre di Serie D si sono interessate a me, ma alcune dinamiche legate a vincoli contrattuali mi hanno condizionato. In ogni caso la mia è stata una vita contrassegnata da oltre trecento goal e tante esperienze attraverso cui ho conosciuto molte persone che mi ricordano non solo come uomo di sport ma soprattutto per la persona che sono. Il passato mi rende felice e adesso spero di poter costruire un futuro più roseo possibile dal punto di vista calcistico”.
A proposito di reti, per il tecnico cosentino “la ricchezza di un attaccante sono i goal” e si tratta di un ruolo capace di far vivere sensazioni ed emozioni uniche. Questo è senza dubbio il sunto perfetto di una carriera brillante di chi la rete l’ha gonfiata più volte e non a caso i soprannomi con cui era conosciuto, Rombo di Tuoto e Tuoto Gol, sono rappresentativi delle sue gesta in campo. I derby con la maglia del Castrovillari, il campionato vinto a Palmi a 38 anni, la rete messa a segno nello spareggio valido per la Serie D tra Rossanese e Nola sono solo alcuni degli splendidi momenti di cui l’ex attaccante si è reso protagonista:
“A Castrovillari abbiamo vissuto due anni di Serie D. Il mister Franco Viola è stato una persona che mi ha dato una mano e mi ha voluto in un contesto che oltretutto già conoscevo, avendo vinto un campionato proprio con quella maglia. Solo un punto ci ha precluso la possibilità di giocare i play off, ma una realtà come Castrovillari merita palcoscenici di spessore. Un altro anno molto importante per me è stato il primo con l’Acri quando in Promozione, nel 1996/97, ho segnato 20 reti su 22 presenze che mi hanno fatto vincere il titolo di capocannoniere. Comunque non potrei mai dimenticare nessuno e ho ricordi stupendi con ogni squadra in cui io abbia giocato. Sicuramente tra i momenti più significativi c’è una gara di play off tra Sambiase e Montenero di Bisaccia. È stata una partita particolare perché purtroppo è legata anche al ricordo della perdita di mia nonna acquisita e alla quale quel giorno ho dedicato un goal. Memorabili sono anche i derby con il Castrovillari contro il Cosenza. Nel primo di questi, giocato nel 2007, ho realizzato una rete dopo appena sei minuti e la partita poi si è conclusa 1-1. Allo stesso modo è impossibile dimenticare quello dell’anno successivo in cui, tra l’altro, io indossavo la fascia da capitano. Ricordo la forte emozione nel percorrere il tunnel del San Vito e trovarsi di fronte ad una curva gremita di tifosi che intonavano l’inno anche durante il riscaldamento. Sono stati attimi indescrivibili”.
Da qualche anno Tuoto ha deciso di intraprendere il percorso di allenatore in seguito al suo ritiro dal calcio giocato. Da Montalto a Melicucco, il tecnico ha lasciato il segno per le sue grandi doti:
“Ho iniziato ad allenare in Eccellenza sulla panchina del Montalto a stagione in corso. La squadra era già retrocessa per via di alcune vicissitudini dell’anno precedente che avevano portato a dei punti di penalizzazione sulla classifica. Ho guidato un gruppo giovane tra i sedici e i diciannove anni. Alla fine abbiamo fatto il nostro percorso vincendo anche una partita a Taurianova e sebbene non sia stato facile, quel periodo ha permesso a me e a quei ragazzi di crescere e fare esperienza. L’anno seguente sono stato vicino alla panchina dell’U17 del Cosenza ma non ce n’è stata la possibilità, quindi sono andato a Luzzi come allenatore in seconda insieme al mister Petrucci e lì abbiamo raggiunto la salvezza in Eccellenza. Nel 2022, dopo le parentesi ad Aprigliano e a Cotronei, sono arrivato a Melicucco. Da questa esperienza mi porto dietro tante cose positive, tutti sono rimasti nel mio cuore e personalmente sono cresciuto sotto diversi punti di vista e sono migliorato tanto. Il primo anno è stato splendido, siamo partiti dal nulla e ci siamo salvati grazie ai ragazzi che hanno avuto la capacità di capire l’importanza di arrivare a raggiungere un obiettivo e la volontà di concretizzare ciò che gli ho voluto comunicare. Hanno messo in campo le loro qualità e quella stessa determinazione che animava anche me quando ero sul rettangolo di gioco. Purtroppo ci siamo dovuti separare a causa di situazioni di vita che mi hanno portato a fare delle scelte. Auguro il meglio a tutto l’ambiente del Melicucco e non posso fare altro che ringraziarli”.
L’auspicio è di poter vedere presto Claudio Tuoto alla guida di una nuova squadra per portare avanti le sue idee di gioco:
“Io adoro quel tipo di calcio propositivo dove a prevalere sono l’attacco della profondità e dello spazio. Naturalmente è bene far combaciare questi aspetti con le caratteristiche di tutto il gruppo in base al contesto in cui ci si trova. Attualmente nel mio futuro non c’è ancora niente di concreto o ufficiale. Si sono aperte alcune possibilità che mi auguro si possano portare a termine, ma se così non fosse resterò in attesa di sviluppi successivi. La speranza è di trovare un progetto serio e di avere l’opportunità di fare calcio”.