Continuano ad arrivare di tanto in tanto comunicati stampa fuori tempo, come fossero delle scivolate andate a vuoto di un difensore agli indirizzi di un attaccante. Stavolta, però, all'interno della caotica e confusionaria Reggina arriva una notizia di primissimo piano. La società è stata ufficialmente ceduta a Manuele Ilari. Il 100% delle quote passano così da Felice Saladini al citato imprenditore romano, amministratore della MMR Cinema srl, proprietario dei cinema Madison, presidente dell'Unione Esercenti Cinematografici Italiani e, scherzo del destino, aveva tentato di acquistare, tra i diversi tentativi andati a vuoto, anche il Messina oltre al Catania.
Dichiarazioni di circostanza a parte, quel che conta è che adesso la Reggina ha un nuovo proprietario. Così in una situazione ai limiti dell'assurdo. La Serie B, per tutti gli organi sportivi, non è della Reggina. Restano solo due gradi della giustizia ordinaria con il rischio concreto di scomparire nel nulla e lì chissà se l'accordo con il nuovo proprietario darà un futuro alla squadra.
Ci si interroga, ancora una volta, se il tempismo comunicativo degli amaranto sia corretto o si tratti solo di tentativi di riprendersi una Serie B sfuggita di mano per una gestione a dir poco discutibile dell'ormai ex dirigenza. Quel Saladini che lascia, da traghettatore, dopo un anno. Prendendosi una società dal fallimento certo e dandogli altri 12 mesi di vita, fatti però di illusione e perplessità.
Non esattamente il massimo, per usare un eufemismo. Magari, dopo Gallo e Saladini, la Reggina troverà in Ilari un briciolo di normalità. Chi vivrà vedrà.