Premetto che alcuni punti trattati in questo post probabilmente andranno controcorrente con l'opinione della media, ma ne sono ben consapevole. Esprimo il mio umile pensiero riguardo l'insensata conferenza stampa di oggi dell'ex presidente della Reggina Marcello Cardona e sulla santificazione del diesse Massimo Taibi.
Inizio da mister "trasparenza e legalità", Marcello Cardona, il quale doveva essere uomo di garanzia, invece si è rivelato un vero e autentico bluff. Da un uomo di legge ci saremmo aspettati ben altro comportamento, invece è scappato nella notte come tutti gli altri, perdendo quella credibilità che tutti eravamo convinti avesse. A distanza di due mesi, con il morto già seppellito, che senso ha questa sua conferenza stampa? Qualsiasi cosa uscirà dalla sua bocca conterà meno di zero. Da Saladini ci aspettavamo questa vigliaccata, ma da un reggino e un ex Questore proprio no. Caro Cardona, visto che alla sua inutile conferenza stampa ha voluto soltanto la presenza dei colleghi in possesso del tesserino da professionista, le dico in questo post che non è per nulla diverso dal cialtrone lametino, forse addirittura si è rivelato anche peggio. Chieda scusa alla sua gente, anche se non basterà, di lei ci ricorderemo per la sua megalomania grande quanto la figura a dir poco ridicola fatta agli occhi dei suoi concittadini.
FALSI MITI
Lo Tsunami che ha travolto la Reggio Calabria calcistica, vede ancora un unico superstite, Massimo Taibi, l'eroe del momento, quello che non molla la barca nemmeno dopo essere affondata. Guai a chi tocca il direttore, lui che è sempre rimasto al fianco della Reggina. Molto bene, detto questo, è chiaro che parte della gente continua a perseverare negli stessi errori, idolatrando per poco o nulla il presidente o il diesse di turno, abili ad incantare la piazza con frasi d'effetto, soprattutto a chi è abituato a ragionare di pancia. L'operato di Taibi alla Reggina è piuttosto discutibile, nonostante la fiducia avuta da tre proprietà diverse, le quali si sono affidate a lui con convinzione. In cinque anni, mai una plusvalenza, diverse sessioni di mercato toppate, nessun ragazzo lanciato dal settore giovanile, però guai chi tocca il buon Max, che se fosse così bravo come dicono sarebbe altrove. Non da mettere minimamente in discussione l'amore e il suo legame con Reggio Calabria e i reggini. Dico semplicemente che bisogna attuare un rinnovamento totale, mettendo al primo posto il bene della Reggina, la quale ha l'obbligo di ripartire con figure credibili e competenti.
Vedremo se i nostri taglia nastri, facenti funzioni, riusciranno a far ripartire una macchina distrutta a causa dei loro pessimi piloti. Scusate per la durezza di questo post, ma chi scrive lo fa per amore della propria città e per la maglia amaranto. La maglia amaranto, l'unica cosa che conta, il resto vale zero.
Ora linciatemi pure, questo è il mio senso di appartenenza.