Da molti viene definita “squadra invisibile” quella composta da tutti i professionisti che con passione e dedizione si impegnano a costruire una macchina perfetta al di fuori del terreno di gioco. Al giorno d’oggi, la comunicazione sportiva è cambiata e molte società scelgono esperti del settore per veicolare, in modo corretto, informazioni ai media e ai tifosi, oltre a promuovere un’identità forte e solida del club. Questi sono alcuni dei temi che abbiamo affrontato con Giuseppe Praticò, addetto stampa della LFA Reggio Calabria.
Il suo percorso professionale comincia verso la fine degli anni ‘90 quando si avvicina per la prima volta al mondo del giornalismo:
“In quegli anni, da appassionato di calcio a 5, ho fondato il primo portale calabrese interamente dedicato alla disciplina, divenuto poi CalabriaFutsal di cui ancora oggi sono il direttore responsabile. Qualche anno dopo, grazie alla collaborazione con Il Reggino, sono diventato giornalista pubblicista. Gli ottimi risultati ottenuti mi hanno aperto le porte della Gazzetta del Sud, che settimanalmente decide di dedicare un congruo spazio al futsal. Successivamente sono stato il responsabile della comunicazione della Pro Reggina ’97, squadra femminile di calcio a 5 che ha conquistato il primo titolo assoluto di campione d’Italia e la Supercoppa. Nel 2014 è iniziato il mio percorso in televisione collaborando con GS Channel, VideoTouring e Sud Sigma Tv, con il doppio ruolo di producer e conduttore. Nel 2015 insieme ad un gruppo di amici e colleghi fondiamo l’agenzia crossmediale “Immedia Live”, mentre a luglio dello stesso anno vengo nominato responsabile della comunicazione della ASD Reggio Calabria, diventata poi a tutti gli effetti la Reggina. Nel 2021 il management alla guida del club decide di non rinnovarmi il contratto e un mese dopo arriva l’accordo con l’ACR Messina, ma la mia esperienza dall’altra parte dello Stretto dura solo due mesi. Il 10 settembre 2023 inizia quindi il nuovo percorso alla guida dell’ufficio stampa della squadra del presidente Minniti e del direttore Ballarino ai quali va il ringraziamento per aver riposto in me la loro fiducia.”
L’addetto stampa è una figura essenzialmente poliedrica, alla base c’è infatti la capacità di doversi interfacciare con molteplici aspetti e compiti sia all’interno che all’esterno della società:
“Nello specifico il mio ruolo consiste nell’organizzare e gestire la comunicazione. Tra le mansioni rientrano la redazione di comunicati stampa, l’organizzazione di eventi rivolti ai media e la coordinazione dei contenuti social in stretta collaborazione con il social media manager e il produttore multimediale. È inoltre mio compito pianificare strategie e campagne di comunicazione efficaci, off-line e on-line, per promuovere l’immagine del brand. A mio avviso sono diverse le competenze che bisogna avere per poter svolgere questo lavoro. Sicuramente, rientrano una buona propensione alle pubbliche relazioni e una predisposizione ad affrontare e risolvere le situazioni di crisi. È richiesta enorme flessibilità e disponibilità a sostenere orari e ritmi piuttosto stressanti. È anche importante cercare di non farsi travolgere dalle situazioni e analizzare tutto con lucidità”.
L’avvento dei social ha coinvolto, inevitabilmente, anche il mondo dello sport e del calcio. Le squadre si sono adattate ai cambiamenti dando sempre più spazio all’uso di nuovi strumenti digitali come mezzo per individuare e comunicare al meglio i propri contenuti:
“La presenza sui principali social è diventata imprescindibile per i club e il vantaggio è quello di raggiungere potenziali tifosi in nuovi mercati più strategici. Sono dell’avviso che questo di per sé non sia sufficiente e per comunicare efficacemente bisogna offrire alla propria fanbase contenuti originali e coinvolgenti in maniera continua. ”
Dall’ufficio stampa si passa poi alla media house:
“Quando hai la fortuna di avere al proprio fianco un team di lavoro esperto, puoi pensare ad un cambio di prospettiva. Nel 2020, con lo stop dei campionati a causa del Covid-19, abbiamo presentato un progetto mirato alla creazione di una Sport Platform con l’obiettivo di aumentare l’engagement del visitatore, ridisegnare l’esperienza online del tifoso e armonizzare le comunicazioni web e mobile. Lo staff interno di Reggina Media House avrebbe dovuto redigere e rendere fruibili contenuti esperienziali e/o interattivi, anche attraverso l’utilizzo di un’app dedicata, mettendo in evidenza il «dietro le quinte» di un evento e/o facendo conoscere i calciatori al di fuori del rettangolo di gioco. Il management dell’epoca decise di non finanziare il progetto ritenuto troppo esoso per le casse del club. Due stagioni dopo, con l’avvento della nuova proprietà, ne è stata realizzata soltanto una parte ovvero la piattaforma con contenuti personalizzati.”
Per concludere, a chi volesse intraprendere questa strada Praticò lancia un messaggio:
“Bisogna sporcarsi le mani. Sempre. Credo fortemente nella gavetta e la ritengo fondamentale per creare una base da cui partire. Bisogna aver voglia di imparare e non aver mai paura di chiedere.”