La sconfitta (forse immeritata) contro uno Scalea non trascendentale ha come riflesso scenari tutt’altro che rosei in casa Palmese perché adesso il -3 dalla Paolana e il -5 dall’Isola Capo Rizzuto (oggi salve) la obbligano (quasi certamente) a passare dalle forche caudine del play out che, comunque, potrebbe essere anche non disputato per la regola del distacco dei 10 o più punti. Tutto qui? Purtroppo no perché, con le calabresi di Serie D che non se la passano certo bene (escludendo dal novero il ritirato Lamezia Terme, alla retrocessa da tempo Gioiese e al quasi retrocesso Castrovillari si potrebbe aggiungere una terza visto che San Luca e Locri sono a forte rischio play out), il regolamento prevede la disputa di uno spareggio tra le vincenti dei play out (o tra quintultima e quartultima non dovessero eventualmente disputarsi) da giocarsi in casa della squadra meglio classificata e che quindi avrebbe il vantaggio di poter giocare per due risultati su tre.
Pertanto (premettendo che le ancore di salvataggio potrebbero anche passare da altre strade), attenendosi alle due ipotesi citate, mantenersi a galla in un campionato di Eccellenza riconquistato appena lo scorso anno sarà arduo ma non certo impossibile a patto che chi scenderà in campo lo farà consapevole del peso della maglia che si porta addosso. Una maglia che pone un obbligo a tutti (allenatore compreso) che si può tradurla con questo virgolettato “scendere in campo avendo un solo e imprescindibile obiettivo… vincere”. Alla fin fine, nonostante la stagione abbia preso una piega non auspicabile, calciatori che possono farle gettare il cuore oltre l’ostacolo lì davanti (segnare) ce ne sono.
Lo hanno già fatto Militano (miglior marcatore stagionale tra i neroverdi con 9 centri) e Basile (rimasto a lungo fermo a causa dell’infortunio patito) mentre sono invece ancora rimasti a secco Sako (arrivato a fine gennaio si è ritagliato poche partite da titolare) e incredibilmente il numero 9 Ouattara (colui che era ritornato alle pendici del monte Sant’Elia con grandi aspettative) che ha comunque sempre dato il massimo e che nell’ultima uscita tre palle gol (una sul finire del primo tempo di pregevole fattura ha trovato la grande risposta del numero uno ospite) è riuscito a ritagliarsele. Se lo ha fatto non è un segnale di poco conto ma è segnale che l’ivoriano c’è e se riuscirà a sbloccarsi (la dea bendata dovrà pur ripagarlo) riprenderà a segnare come fece nella stagione di Serie D targata Ivan Franceschini quando realizzò reti pesantissime finanche al cospetto delle blasonate: Messina, Acireale, Marsala e Turris.