A due giorni dallo spareggio salvezza che metterà di fronte Palmese e Gioiosa Ionica, per “riprendersi” un’Eccellenza oggi in bilico, l’attesa della tifoseria neroverde cresce sempre di più. Un’attesa che domenica 12 maggio avrà come teatro il Leggendario campo sportivo Giuseppe Lopresti pronto ad accogliere i tanti sostenitori che la Palmese ha sempre avuto al suo fianco nei momenti cruciali al di là della posta in palio. Domenica la posta in palio sarà comunque altissima perché mantenere l’Eccellenza è l’ineluttabile punto da cui ripartire verso traguardi molto più ambiziosi facendo tesoro degli errori commessi nel corso di una stagione che ha via via preso una piega indesiderata.
Per ripartire dalla massima categoria regionale servirà però una Palmese in grandissimo spolvero e che non faccia calcoli puntando (pur essendo sufficiente il pareggio) alla vittoria. Tutti coloro che scenderanno in campo dovranno pertanto essere consapevoli di ciò e soprattutto di cosa voglia dire indossare una maglia che per blasone è una delle più prestigiose dell’intera Calabria visto che la Palmese è stata l’unica tra le cosiddette “piccole” ad arrivare prima in quella che è l’attuale Serie C (categoria alla quale vi ha preso parte quattro volte, l’ultima nel 1951-52) giocandosi il girone finale per la promozione in Serie B.
Ultimo atto della stagione più memorabile della sua storia (le cronache nazionali dell’epoca non per nulla la etichettarono con l’appellativo di “squadra miracolo”) avendo di fronte come prima avversaria di quell’appendice di stagione che avrebbe arriso al Taranto (oltre ai pugliesi a spiccare il salto in cadetteria ci fu anche il Siena primo nell’altro girone finale) la storica compagine genovese dell’Andrea Doria (nel 1946, fusasi con la Sampierdarenese darà vita alla Sampdoria) battuta dai formidabili ragazzi di Sandor Peics (talentuoso allenatore magiaro passato l’anno venturo al Prato e che molti anni dopo sbarcherà in Portogallo allenando finanche lo Sporting Lisbona) sotto gli occhi dei numerosissimi tifosi accorsi al campo in quel memorabile 9 giugno 1935 a sostenere quei colori che ancora oggi si continuano a sostenere con immutata passione.