Al termine di una stagione complicatissima e a tratti tormentata la Palmese ha centrato l’obiettivo di mantenere un campionato d’Eccellenza di vitale importanza al fine programmare un futuro che guardi subito verso l’alto. Per poterlo fare è ovvio che servirà un cambio radicale che dia nuova linfa a una squadra che dovrà essere quasi del tutto rinnovata con un occhio di riguardo tendente a mantenere qualche elemento dall’indubbio valore che merita di continuare la sua avventura alle pendici del monte Sant’Elia.
Senza entrare nel merito di chi dovrà rimanere e di chi dovrà partire (decisioni che spetteranno alla società), per costruire una squadra che ridia smalto al suo blasone serviranno sforzi non da poco (a maggior ragione se si pensa che la stagione che verrà tra le new entry vedrà ai nastri di partenza l’ambiziosa Gioiese e il non meno ambizioso Castrovillari) come fatto qualche anno addietro dall’ex presidente Giuseppe Carbone che al terzo anno dal suo insediamento (arrivò nell’estate del 2012) l’avrebbe riportata nel calcio che conta da dove mancava da ben 27 anni. Facendo, comunque, un plauso a patron Sergi e alla dirigenza tutta capeggiata dal suo più stretto collaboratore (il ds Praticò), allo staff tecnico, ai calciatori e a chi li ha guidati (il taurianovese Giuseppe Crucitti si è ritagliato un pezzo di storia visto che tra tutti gli allenatori alternatesi in passato son pochi quelli che hanno collezionato più panchine), da oggi è tempo di voltare pagina iniziando a programmare con la giusta dose di saggezza quella che sarà (su un totale di 81) la stagione numero 54 in un campionato di livello regionale. Un ultimo plauso (il più caloroso) va, però, riservato a tutta la tifoseria neroverde in particolare ai gruppi organizzati “boys Palmi ‘78” “nuova guardia” e “mai sola” come sempre (ma a riguardo non c’erano dubbi) sugli scudi.