Trascorse tredici giornate (le ultime due con in panca Bruno Trocini subentrato a Rosario Pergolizzi) la Reggina ha messo insieme 25 punti (pochi per potersi accomodare in vetta al girone I del campionato di Serie D) ma il disavanzo di sole quattro lunghezze da chi in vetta lo è (il Siracusa) fa sperare che agganciare il treno che porta dritti in Serie C (tenendo d’occhio Scafatese e Vibonese a -3 dagli aretusei) è ancora possibile. Facendo tesoro di quanto è successo nelle ultime quattro giornate (quel che pesa parecchio sono i pareggi contro le non irresistibili Akragas e Pompei) ciò che ci si aspetta alla vigilia di un mese di dicembre parecchio importante (qualcosa la si aspetta anche dal mercato...) è fare il massimo prima del giro di boa. Nissa (fuori casa), Locri (in casa), Castrum Favara (fuori casa) e Sancataldese (in casa) diranno se si è pronti a intraprendere la via maestra per far in modo che il girone di ritorno la faccia correre con fare deciso verso l’unica meta che una squadra dal blasone qual è la Reggina (in corsa anche nella Coppa Italia Serie D, negli ottavi di finale incrocerà l’Enna...) non può precludersi.
Intanto occhi puntati sulla Trinacria in direzione Caltanissetta dove l’unica vittoria centrata col Nissa (all’epoca Nissena) è datata 13 novembre 1955. A guidare quell’undici amaranto c’era Oronzo Pugliese “il mago di Turi” che il 3 giugno 1956 (0-0 nel ritorno dello spareggio col Pescara battuto all’andata 2-0) l’avrebbe portata in Serie C.