Parlare di svolta alla stagione è forse leggermente prematuro, ma il dato di fatto è che la Reggina si trova in un ottimo momento di forma. A cavallo tra il 2024 ed il 2025 gli amaranto hanno vinto tre partite consecutive, tutte giocate al Granillo in rapida successione. Locri, Sancataldese e Igea Virtus. Unico stop forzato il rinvio della partita contro la Castrum Favara che adesso rappresenta un’opportunità. Il bottino di nove punti conquistati, soprattutto grazie a quanto accaduto nell’ultima giornata, hanno permesso agli uomini di Trocini di accorciare a quattro le lunghezze dal Siracusa sconfitto dal Sambiase. Ecco che forse parlare di svolta non è poi così inopportuno.
Proprio alla luce dei sopracitati risultati, appare doveroso sottolineare come l’attenzione debba essere focalizzata solo ed esclusivamente sul campo. Inutile sprecare energie e fiato in polemiche sterili che poco o nulla di buono possono portare alla Reggina, la quale deve avere in mente solo l’obiettivo di proseguire la marcia verso il primo posto, una rimonta possibile e auspicabile se Barillà e compagni continueranno a dimostrare tutto il loro valore in campo. Ecco, quindi, che ci può anche stare la decisione di non far parlare i calciatori nel post gara contro l’Igea Virtus, ma hanno fatto discutere le parole del patron Nino Ballarino arrivate sempre dalla sala stampa del Granillo. Tutt’altro che sbagliate, chiariamolo. Anzi, il patron ribadisce verità quali: “Pensiamo di avere una squadra importante, voglio vincere il campionato. Dobbiamo pensare a creare le condizioni per vincerlo”. La squadra costruita dalla dirigenza, infatti, può lottare per la vetta e non ci sono dubbi a riguardo. “Io – ha aggiunto sempre Ballarino - non devo trattare la Reggina, la tratta chi ne ha competenza. Sono passati 15 giorni e non è arrivato nulla, da questo momento la Reggina è fuori mercato. Non la vendiamo più, poi vediamo. Volete che la Reggina venga lasciata alle mani di chiunque? Un anno e mezzo fa noi l’abbiamo presa perché nessuno ha messo 450 mila euro. Poi quando andiamo in Serie C vedremo cosa succede, se arriveranno gente più forte di noi, ma quale problema c’è?” Lasciando stare la quasi provocazione dell’annuncio della vendita, il passaggio su quanto accaduto un anno e mezzo fa è più che condivisibile. Da quel cataclisma, dove un’architettura di Serie B è stata spazzata via, l’attuale proprietà ha ricostruito un’identità e dato una speranza dignitosa. Partecipazione in Serie D, addirittura finale playoff al primo anno con una squadra costruita in fretta e furia, riacquisto del marchio Reggina, nuova annata con squadra competitiva per vincere il campionato e settore giovanile ripristinato con tutte le under e anche la divisione giovanile femminile. Siamo davanti ad oggettività pure e semplici di una società che evidentemente non è all’anno zero, anzi.
Normale che la piazza di Reggio non abbia pazienza di vivere una situazione da Serie D che non è conforme alla storia del club e sarebbe stato ancor più confortante avere una proprietà con un progetto a medio-lungo termine nei massimi livelli del professionismo, ma certamente non siamo nemmeno davanti ad una dirigenza sprovveduta o poco trasparente, anzi. Proprio per tali ragioni bisognerebbe lasciare più spazio al campo anche perché il prato verde di tematiche da trattare ne propone abbastanza. La partita con l’Igea Virtus ha fatto registrare un netto miglioramento nel gioco e nella mentalità amaranto. I ragazzi di Trocini sono apparsi subito concentrati, non si sono lasciati abbattere dal gol subito a freddo e hanno smesso di attaccare solo al fischio finale. Segnali troppo eclatanti per ignorarli. La tattica, poi, ha convinto con un 4-3-3 che funziona e riesce a valorizzare l’intera rosa. C’è sempre da migliorare, come ad esempio l’occupazione dell’area di rigore avversaria con più uomini oltre all’attaccante centrale lasciato spesso solo. L’ala di fascia opposta e una mezzala dovrebbero entrare in mezzo più spesso, così da aumentare la pericolosità dei cross che da entrambe le corsie la Reggina ha dimostrato di saper attuare. Trocini ne ha parlato in conferenza stampa e ci lavora quotidianamente in allenamento. Un impegno che sta dando, partita dopo partita, i suoi frutti. Imperativo, avanti tutta e guardare al prossimo impegno: domenica si va a Scafati.