In campionato, sono 16 le volte nelle quali l’Inter ha affrontato il Venezia al Luigi Penzo (storico impianto dei lagunari dal lontanissimo 1913) con un bilancio in perfetta parità avendo centrato 6 vittorie, 4 pareggi e 6 sconfitte.
Soffermando l’attenzione sulle vittorie quella più larga arrivò il 16 dicembre 1928 quando prendendo parte al girone B della Divisione Nazionale (l’ultimo campionato di massima serie prima dell’avvento della Serie A) l’Ambrosiana (la fusione con l’U.S. Milanese voluta dal regime fascista pochi mesi prima le impose il nuovo acronimo sociale e la nuova maglia bianca con una croce rossa indossata soltanto in quella stagione) si impose 1-4 chiudendo il primo tempo sullo 0-0 per poi aprire le danze con Meazza (per il balilla furono 33 le reti messe a referto al termine della sua più prolifica stagione lungo i Navigli), Blasevich (doppietta), Miconi per i lagunari e Balestrini che su assist di Rivolta scagliò per la quarta volta il cuoio alle spalle di De Sanzuane.
Campionato in tono minore per l’undici di József Viola visto che al termine della stagione (nonostante lì davanti ci fosse l’ispiratissimo Meazza) non andò oltre il sesto posto. Molto peggio andò al Venezia di Antan Mally che retrocesse in Serie B assieme a: Biellese, Pistoiese, Verona, Fiumana, Reggiana (emiliani che si sobbarcarono l’incredibile passivo di 103 reti) e Fiorentina. Stessa sorte toccò alle ultime otto classificate del girone A: Triestina, Casale, La Dominante, Novara, Bari, Atalanta, Prato e Legnano. Ad aggiudicarsi lo Scudetto fu invece il Bologna del grande Hermann Felsner.