Reggina, occasione sprecata e rammarico alle stelle: a Scafati finisce 1-1

Il bicchiere c’era, l’acqua pure. Riempirlo fino all’orlo sarebbe stato auspicabile e possibile a giudicare dalla prestazione, eppure non si riesce nemmeno a vederlo mezzo pieno. Non può essere soddisfatta la Reggina dopo il pareggio per 1-1 maturato sul campo della Scafatese. Si è creato tanto e raccolto pochissimo in quel del Giovanni Vitiello di Scafati. Un punto, seppur in un campo ostico in quella che al momento è la terza forza del campionato, non può che lasciare l’amaro in bocca agli amaranto. 

Prima il (gira)sole - L’avvio di gara fa ben sperare, illude che possa essere un pomeriggio tranquillo dove tutto segue un binario ben preciso. Mister Trocini prepara bene la partita e si vede fin dal primo munito di gioco. Pressione e baricentro alti, possesso palla e subito incisivi sotto porta. Barillà e compagni non perdono tempo e trovano il vantaggio al 3’ con Girasole. Il difensore centrale risolve una mischia in area di rigore da calcio piazzato e di interno devia in rete. Gli amaranto con personalità continuano ad attaccare, macinando gioco e rischiando poco o nulla dalle parti di Lagonigro. Il raddoppio prima del secondo tempo avrebbe facilitato le operazioni, ma rispetto all’avvio fulminante Barillà e compagni non sono riusciti a concretizzare sotto porta.

Poi le nuvole - La ripresa doveva rappresentare la messa in cassaforte di una partita che ha visto la Reggina meritare ampiamente i tre punti, ma nel calcio se sprechi tanto alla fine quasi mai ottieni il massimo. Dalle parole ai fatti, nei secondi quarantacinque minuti gli amaranto hanno notevoli palle gol per raddoppiare, ben più grosse e nitide di quanto costruito nel primo tempo. Al 49’ Ragusa si vede attutire una buona conclusione dalla difesa gialloblu. L’azione da gol più clamorosa passa, però, dai piedi di Barranco al 56’. L’attaccante si trova palla al piede involato verso la porta e soprattutto indisturbato. A tu per tu con l’estremo difensore, l’argentino si fa ipnotizzare e manca clamorosamente lo specchio della porta, mettendo al lato. Non c’è nemmeno tempo di mettersi le mani tra i capelli e disperarsi per la rete mancata, che arriva la beffa più classica e antica del calcio. Gol sbagliato, gol subito. Eccola la Scafatese, lesta ed opportunista, a prendersi l’1-1 al 60’. Così come il vantaggio amaranto, anche il pareggio gialloblu arriva da calcio piazzato. Angolo battuto da Aliperta e Colley a svettare in maniera vincente di testa. A questo punto gli ospiti avrebbero potuto mollare, sconfortati dal ribaltamento di fronte. Invece, la grinta agli uomini di Trocini non manca, la fortuna invece sì purtroppo. Palla al centro e nuovo possesso palla, gioco votato all’attacco e voglia di riprendersi il vantaggio. Così al 63’ la squadra di Reggio conquista un calcio di rigore per fallo di mano di Magri. Dal dischetto si presenta capitan Barillà. La sua esecuzione spiazza Becchi ma è troppo alta. La palla si stampa inesorabilmente sulla traversa confezionando la seconda clamorosa beffa di giornata. 

Il finale di gara riserva più provvedimenti disciplinari che altro. Rosso per Adejo al 87’ e per Colley due minuti dopo. Entrambi hanno finito anzitempo la loro gara per doppia ammonizione. Una gara che si conclude con un rammarico grande quanto una casa, anzi quanto un grattacielo per la Reggina. La Scafatese sorride per aver ottenuto un punto che vale tanto in una giornata in cui a farsi preferire sono stati gli avversari, ovvero coloro che non possono permettersi sbavature di questo tipo. Dopo una prestazione del genere, dove personalità e grinta non sono mancate era lecito aspettarsi i tre punti. La sfortuna ha fatto il suo, certo, ma davanti alla porta diventa fondamentale essere lucidi e concreti. Oggi, dopo nove gol nelle precedenti tre partite, gli amaranto non hanno gonfiato la rete quanto avrebbero dovuto. Gli altri campi non sorridono a Barillà e compagni con il Siracusa vittorioso a Ragusa e adesso a più 6 dagli amaranto. Scontato dire come adesso per la Reggina diventi cruciale vincere il recupero di mercoledì contro il Castrumfavara, mettersi a tre lunghezze di distanza dalla vetta e continuare a lottare a denti stretti perché questo sì che è chiaro: conquistare la promozione sarà una questione di dettagli e freddezza. Due parole che oggi hanno fatto la differenza in negativo per la Reggina. 

Il tabellino 

Scafatese (4-2-3-1): Becchi; Cham, Altobello, Magri, Santarpia (75’ Chiariello); Vacca, Aliperta; Potenza (57’ Colley), Albadoro (83' Gagliardi), Sowe; Foggia (57’ Molinaro). A disposizione: De Fazio, Neglia, Nunez, Ndow, Iannone. All. Atzori 

Reggina (4-3-3): Lagonigro; Giuliodori, Girasole, Adejo, Ndoye; Barillà (82’ Urso), Laaribi, Porcino (86' Forciniti); Grillo (66’ Renelus), Barranco (72’ Curiale), Ragusa (88' Ingegneri). A disposizione: Martinez, Cham, Vesprini, Perri. All. Trocini 

Terna arbitrale | Arbitro: Luigi Pica di Roma 1. Assistenti: Alessandro Ceci di Frosinone e Michele Nappi di Latina. Marcatori: 3’ Girasole (R), 60’ Colley (S). 

Note | Rispettato un minuto di silenzio in memoria di Fabio Cudicini. Spettatori: 2.000. Ammoniti: Aliperta (S), Cham (S), Adejo (R), Becchi (S), Altobello (S), Colley (S), Chiarello (S). Espulsi: 87' Adejo (R) per doppia ammonizione, 89' Colley (S) per doppia ammonizione. Recupero: 3’pt, 5'st.

 Foto di copertina dalla pagina facebook della Scafatese Calcio 1922