
Dovevano essere giornate di allenamenti e poco altro, invece la settimana della sosta in Serie D è stata scossa prepotentemente dalla volontà dell’Akragas di ritirarsi dal campionato. Ufficializzata dalla stessa società di Agrigento, per la rinuncia adesso manca solo la formalizzazione da parte della Lega. L’inflazionata parola “falsato” rispetto al Girone I, dunque, si è già propagata a più non posso in relazione ad una classifica stravolta.
CHI SCENDE E CHI SALE L’addio dell’Akragas – ennesima nota negativa di un sistema calcio che per troppi aspetti non convince - porterebbe uno scossone non differente in vetta a beneficio iniziale del Siracusa, ma che potrebbe favorire la Reggina nel lungo periodo. Tolti tre punti alla capolista e quattro agli amaranto (ovvero quanto conquistato nelle rispettive sfide con l’Akragas) il distacco dalla vetta per gli uomini di Trocini aumenterebbe da tre a quattro lunghezze. I siciliani, però, hanno disputato solo l’andata contro i corregionali e quindi avrebbero una partita in meno da qui alla fine. Ecco, quindi che i calabresi si potrebbero portare a meno uno, andando a vincere le prossime quattro gare.
RITMO FORSENNATO Va da sé, per l’ennesima volta, che i calcoli in casa Reggina non hanno motivo di essere fatti. Bisogna vincere sempre e comunque, sorte che Barillà e compagni hanno ben presente. Il campionato, quindi, si deciderà sempre sul campo e di falsato c’è poco. Se gli amaranto non continueranno a vincere, il Siracusa avrebbe tutte le carte in regola per mantenersi primo, quindi testa solo alla prossima gara. La Reggina potrà confidare sull’ottimo, fantastico ruolino di marcia che sta mantenendo. Un rendimento incredibile, fotografato da una classifica specifica. Prendiamo ad esame il girone di ritorno che, in dieci partite disputate, vede padroneggiare gli amaranto con venti punti all’attivo, contro i diciassette del Siracusa. Tre lunghezze di differenza a favore dei calabresi, nonostante la sconfitta nella sfida diretta. Pesano a sfavore degli ospiti due insuccessi. Chiaro, quindi, che dalle parti di Reggio Calabria si stia facendo il massimo, se poi anche la provvidenza aiuta ad avvicinarsi all’obiettivo, non si può che essere ancora più fiduciosi. Non tutto, ma molto è nelle mani della Reggina.