L’incredibile pareggio del Cosenza in terra bresciana nella gara di ritorno del play out valevole per la permanenza in Serie B (dopo l’1-0 nella gara d’andata) ha spedito il Brescia in Serie C; categoria poco consona alle rondinelle (l’ultima apparizione risale al 1984-85) che l’anno venturo vi prenderanno parte per la quinta volta nella loro storia. Sorto nel 1911, la prima delle quattro partecipazioni in Serie C fu nel lontano 1938-39. Stagione nella quale la categoria era divisa in otto gironi con il girone H che tra le compagini calabresi vide prendervi parte la Palmese, la Juventus Siderno, il Cosenza e la Dominante (l’attuale Reggina). Palmese che guidò il quartetto delle calabresi giungendo settima. Il Brescia venne inserito nel girone C giungendo primo a pari merito col Varese ma il miglior quoziente reti gli valse l’accesso al girone finale A per la promozione in Serie B al quale vi prese parte assieme a Udinese, Reggiana e Savona. A venire promossi furono il Brescia (giunto primo nonostante le due sconfitte iniziali contro Udinese e Savona) e l’Udinese. Il girone finale B vide, invece, la promozione del Catania (primo nel girone H) e dei bolognesi del Molinella. A guidare quel Brescia presieduto da Piercarlo Beretta era l’allenatore/calciatore bresciano Evaristo Frisoni la cui carriera agonistica si divise tra lo stesso Brescia e la Roma. Faro della squadra era, invece, Carlo Albini le cui 13 marcature (una la mise a segno in Coppa Italia contro i milanesi dell’Alfa Romeo) furono determinanti per il ritorno tra i cadetti di una squadra capace (a cavallo degli anni ’60 e degli anni ’90) di dire la sua anche in campo internazionale aggiudicandosi una Coppa dell’Amicizia e una Coppa Anglo-Italiana battendo a Wembley il Notts County e nel nuovo millennio a centrare due storiche qualificazioni a una competizione U.E.F.A. (la Coppa Intertoto) la prima delle quali gli valse la finale contro il Paris S.G. che si aggiudicò il trofeo.