Sole, spiagge, clima mite e calcio nella sua forma più pura: queste sono le Isole Canarie, un luogo ricco di fascino e di bellezze naturali situato in mezzo all’oceano Atlantico. È proprio da una di queste isole, quella di Tenerife, che viene Zeben Buades Arzola centravanti del Melito. L’attaccante spagnolo, da poco in Italia, si fa portavoce della tecnica e dell'innata eleganza che contraddistingue tutti quei giocatori cresciuti nel segno del buen fútbol. Buades Arzola quest’anno ci ha abituati ai goal, ma la sua predisposizione è frutto di un duro lavoro maturato negli anni per merito dell’influenza materna:
“Mia madre, essendo molto legata al calcio, mi ha trasmesso questa passione fin da quando ero piccolo. Ricordo che le piaceva andare a vedere le partite ogni fine settimana e di conseguenza anche io ho finito per innamorarmene. Così ho iniziato a giocare all’età di tre anni e oggi sono davvero felice di aver ereditato il suo amore per questo sport”.
Il tempo alle Canarie è scandito dal rumore del pallone che, fino alle ultime luci del giorno, viene calciato dai ragazzini che si riversano per strada e sulle spiagge. Molti di loro si formano nelle squadre principali delle Isole per tentare poi la fortuna in campionati esteri:
“Io sono cresciuto nel Tegueste, mentre negli ultimi 9-10 anni ho giocato in Terza Divisione per il Marino, il Santa Ursula, l’Atletico Tacoronte e il Guancha. Proprio grazie a quest'ultimo club sono arrivato in Italia e li ringrazio molto per questo. Sicuramente la differenza tra il calcio italiano e quello delle Canarie si nota abbastanza, soprattutto in termini di visibilità. A Tenerife ci sono tanti buoni calciatori che però non hanno modo di farsi vedere e, rispetto a quanto accade qui, non ci sono molte squadre che ti cercano anche perché alla fine è un'isola.”
In questo intreccio di vita e sport, a spiccare è pure l’aspetto sociale di un popolo che si caratterizza per la propria personalità socievole e affettuosa. Questi tratti distintivi tipici degli abitanti delle Canarie sono presenti anche in Buades Arzola che dal suo arrivo in Calabria non ha faticato a trovare la chiave giusta per inserirsi in questa nuova realtà:
“In verità all’inizio non mi piaceva l’idea di spostarmi perché l’ultima volta che sono andato a giocare fuori non è andata bene a causa di un brutto infortunio che ho subito. Ora, però, sono molto felice per come stanno andando le cose in questa stagione. Prima di arrivare a Melito mi avevano parlato bene della società e del fatto che avrei trovato persone molto amichevoli. Tutti infatti mi hanno accolto nel migliore dei modi e mi sono adattato rapidamente. Mi piace fare subito amicizia ed essere spontaneo, che è tipico della gente di Tenerife.”
Nella parte conclusiva del campionato per i gialloblu saranno fondamentali le qualità del gruppo e del loro bomber che ha raggiunto quota 16 goal. Tuttavia, nella lotta finale verso la salvezza diretta, il vero valore aggiunto sarà rappresentato dal grande spirito di squadra che anima tutto l’ambiente:
“Il nostro punto di forza è la squadra stessa perché ciò che conta è dare il massimo tutti insieme. Noi giochiamo per un unico obiettivo come se fossimo una grande famiglia. Riguardo ai miei goal credo che personalmente siano un buon traguardo ma questo non sarebbe possibile senza i miei compagni e non posso far altro che ringraziarli. Ora stiamo vivendo un momento difficile e complicato nonostante molti pensassero che sarebbe stato più semplice, vista la scia dei buoni risultati che avevamo ottenuto. Io però ho molta fiducia nel gruppo e in un finale di stagione migliore di quello che ci aspettiamo.”