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Perle di grande calcio griffate Aristoteles Romero

2024-09-30 18:08

Francesco Lacquaniti

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Perle di grande calcio griffate Aristoteles Romero

Prima che l’infortunio lo costringesse a lasciare il campo

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Può un calciatore ritagliarsi la prima pagina con giocate d’alta scuola rimanendo in campo 8 minuti appena…? Si. È la prova che ciò può accadere l’ha data il ventottenne centrocampista venezuelano ex vinotinto Aristoteles Romero, la cui prima in Italia in Serie A (nel 2017 fu ingaggiato dal Crotone) lo vide accomodarsi in panchina contro l’Inter, in forza alla Palmese dalla scorsa estate che, nello strettissimo frangente di tempo rimasto in campo prima che l’infortunio lo costringesse alla resa anticipata, ha toccato 6 palloni deliziando il pubblico accorso al Giuseppe Lopresti in occasione di Palmese – Bocale. Eccoli in veloce rassegna. Primo pallone… “trascorsi 52 secondi, pennellato calcio di punizione dalla sinistra per Tsampourakis che di testa batte Daroczi per l’1-0; secondo pallone… “dribbling che fa fuori tre avversari e appoggio a Lavilla per la ripartenza; terzo pallone… “dopo essersi guardato intorno alleggerimento su Lavecchia”; quarto pallone… “gran recupero a centrocampo, dribbling, veloce scatto in avanti e allungo sulla destra per Lavilla”; quinto pallone… “pennellato traversone dalla destra per Militano che non impatta a rete”; sesto e ultimo pallone… “involatosi tutto solo fa fuori gli avversari come birilli e giunto nei pressi della linea bianca che delimita l’area di rigore calcia verso la porta con un preciso sinistro che gonfia la rete dell’ungherese Daroczi per il 2-0”

 

L’unica nota stonata del gran bel pomeriggio d’un calcio che fa bene al calcio quella sopraggiunta al fatidico minuto 8 quando ha dovuto abdicare per l’infortunio (si spera di lieve entità…) ma quel che ha sciorinato fin quando è rimasto sul rettangolo verde adagiato alle pendici del monte Sant’Elia rimarrà per sempre impresso nella memoria dei presenti alla stregua di quanto fatto da altri suoi talentuosi predecessori dei quali la Palmese ne va fiera; primo fra tutti il difensore campano classe 1912 Carmelo Buonocore che, dopo aver vestito neroverde a metà anni ’30 deliziando le genti che accorrevano nell’allora battezzato campo del Littorio, sarebbe poi passato al Messina e all’Ambrosiana Inter vestendo bauscia per 7 anni.