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Inter e Svizzera, un legame dai contorni romantici

2024-10-23 10:34

Francesco Lacquaniti

CALCIO, calcio, Inter, Svizzera, Champions League 2024-25, Young Boys, Giorgio Muggiani,

Inter e Svizzera, un legame dai contorni romantici

Dalle radici del club meneghino alla sfida con lo Young Boys: un'intreccio di passione e storia che si rinnova oggi

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Il legame tra l’Inter e la Svizzera ha radici che si rifanno alla fine del XIX secolo. E sono radici dai contorni romantici visto che (a riguardo ne parlò anche Peppino Prisco) colui che fu uno dei promotori della fondazione del club meneghino disegnandone tra l’altro il logo (Giorgio Muggiani) iniziò ad appassionarsi al football mentre studiava presso l’Institut auf dem Rosenberg di San Gallo. Passione che, una volta rientrato in Italia, lo vedrà divenire prima socio del Milan e dopo (assieme ad altri 43 soci dissidenti dei casciavit) spezzare il legame con i rossoneri per fondare l’Inter. Era il 9 marzo 1908. Inter la cui prima rosa (stagione 1908-09) su 13 calciatori contemplati 9 (a confermarne l’internazionalità voluta dai fondatori) erano stranieri e tra questi 5 (il difensore classe 1887 e primo capitano Marktl, i centrocampisti Kurmer, Rietmann e Woelkel e l’attaccante Schuler) erano di nazionalità svizzera. Svizzeri che nella stagione seguente (quella del primo titolo nazionale) furono ben 9 (mai così tanti), uno dei quali (l’ex Bruhl Peterly) avrebbe avuto un peso determinante nella conquista di quel primo alloro viste le tante reti segnate. 

 

Nell’attesa dell’incrocio in programma oggi (mercoledì 23 ottobre 2024), che vedrà l’Inter di Simone Inzaghi affrontare lo Young Boys nella terza giornata della fase a campionato della Champions League 2024-25, per avere i primissimi contatti ufficiali con una squadra elvetica in terra elvetica (girone eliminatorio della Coppa delle Alpi) si dovettero attendere 55 anni (16 e 23 giugno 1963) quando a Ginevra e a Biel l’Inter di Helenio Herrera affrontò il Servette imponendosi 2-3 e la mista Biel/Grenchen venendo fermata sul 3-3. Ventidue anni dopo (ritorno dei trentaduesimi di finale di Coppa U.E.F.A) affrontò il San Gallo allo stadio Espenmoos di San Gallo e impattando 0-0 (a Milano vinse 5-1) l’undici di Ilario Castagner (sul finire della stagione sostituito da Mario Corso) accedette ai sedicesimi di finale. Poi, sempre in terra svizzera, ci saranno altri tre incroci. In Coppa U.E.F.A. contro il Lugano il 12 settembre 1995 (finì 1-1 ma a passare ai sedicesimi di finale dopo il clamoroso 0-1 colto a Milano furono gli svizzeri), in Coppa U.E.F.A. contro il Neuchatel Xamax il 30 settembre 1997 (finì 0-2 con una prodezza di Moriero e con Ganz a chiudere i conti che, dopo il 2-0 di Milano, valse il passaggio ai sedicesimi di finale) e in Champions League l’11 agosto 2004 col Basilea (finì 1-1 con Huggel che rispose ad Adriano ma fu sufficiente a permettere all’Inter, vittoriosa a Milano 4-1, a passare alla fase a gironi). La partita in terra elvetica contro lo Young Boys (sul finire degli anni ’50 semifinalista in Coppa dei Campioni) sa quindi di tanto in casa Inter. Quel tanto che ha tanto di sano romanticismo.

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