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Terremoto in Serie D, nel Girone I una squadra rischia di ritirarsi

2025-02-04 11:08

Marco La Rocca Vibo Sport

CALCIO, Serie D, calcio, Akragas, Nuova Igea Virtus, ViboSport, Serie D Girone I,

Terremoto in Serie D, nel Girone I una squadra rischia di ritirarsi

Quale strada verrà percorsa?

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AGRIGENTO– Clamoroso in Serie D Girone I. Dopo l’ennesima sconfitta in campionato, in casa con l’Igea Virtus e la acrimonia crescente nei tifosi, il presidente dell’Akragas ha deciso di lasciare e consegnare la squadra al Comune di Agrigento. Il massimo dirigente ha annunciato l’addio con una lettera aperta.

 

Una situazione che rischia di diventare molto spinosa sia per le istituzioni locali che per il girone stesso del campionato di Serie D. Le strade percorribili al momento sono due. La prima è trovare un traghettatore che porti la squadra a concludere regolarmente il campionato, la seconda quella meno auspicabile porterebbe ad di un ritiro dal campionato, con tutte le conseguenze immaginabili.

 

Di seguito la lettera del presidente Giuseppe Deni

Ogni percorso ha una fine, e oggi è il giorno dei saluti.
Nel 2021, con entusiasmo e amore per la mia città, ho deciso di acquisire l’Akragas, consapevole delle sfide che mi attendevano. Sin dal primo anno ho cercato di dare solidità alla squadra, raggiungendo con l’allenatore Nicola Terranova la finale playoff, purtroppo persa contro il Martina Franca. La stagione successiva, sempre con mister Terranova, abbiamo conquistato la promozione in Serie D, un traguardo importante per il club e per la città.
Il primo anno in Serie D, con l’allenatore Marco Coppa, è stato un campionato di assestamento, chiuso con la salvezza ottenuta in anticipo. Parallelamente, ho combattuto per ottenere dalla politica locale la concessione dello stadio, fondamentale per garantire alla società una sostenibilità economica. Purtroppo, però, le istituzioni sono rimaste sorde ai nostri appelli.
Da sognatore quale sono, ho deciso di tentare ancora, investendo maggiori risorse per rafforzare la rosa, convinto che nell’anno di Agrigento Capitale della Cultura ci sarebbe stato un minimo di attenzione in più verso l’Akragas e il suo valore sociale, specie per i giovani. Purtroppo, tra una serie di eventi sfortunati e una stagione sportiva al di sotto delle aspettative, abbiamo raggiunto il punto più critico del nostro percorso.
Ho fatto sacrifici personali ed economici per tenere in piedi il progetto, chiedendo sostegno a imprenditori, istituzioni e tifosi. Il risultato, però, è stato amaro: oltre all’indifferenza, ho dovuto affrontare anche minacce morali e fisiche da una frangia isolata della tifoseria, che mi ha accusato di averli definiti “ubriaconi”. Un’accusa ingiusta e strumentalizzata contro di me, poiché il termine era rivolto esclusivamente a due o tre persone che, a mio avviso, agivano da detrattori, e non certo ai tifosi che sostengono la squadra con passione, anche in trasferta.
Lascio con il rammarico di aver dato tutto senza ricevere in cambio nemmeno il rispetto per il mio impegno. L’Akragas resterà sempre nel mio cuore, ma la mia esperienza si chiude qui. Come ultimo atto, ho dato mandato all’amministratore unico Graziano Strano di consegnare ufficialmente la squadra al sindaco di Agrigento, Francesco Miccichè.

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