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MONDIALE PER CLUB | Esordio agrodolce per l'Inter: solo 1-1 contro il Monterrey

2025-06-18 15:38

Paolo Messina

CALCIO, calcio, Serie A, Inter, Monterrey, Mondiale per club,

MONDIALE PER CLUB | Esordio agrodolce per l'Inter: solo 1-1 contro il Monterrey

La strada è ancora lunga, ma già delle differenze tra le due gestioni si sono viste

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Enorme la curiosità che si portava dietro l'Inter nella partita inaugurale del nuovissimo mondiale per club. Non tanto per la competizione che, seppur con altro formato, l'Inter ha vinto nell'anno d'oro 2010 (oltre a due Intercontinentali firmati Grande Inter anni '60), quanto per il trambusto in panchina con il burrascoso addio di Inzaghi e l'arrivo del super interista Chivu. La strada è ancora lunga, ma già delle differenze tra le due gestioni si sono viste. Peccato che non soddisfi il risultato, un pareggio striminzito contro una formazione - i messicani del Monterrey - oggettivamente inferiori sul piano tecnico.

 

RAMOS E ALTRI CAMPIONI Affascinante quel giocatore con il 93 sulle spalle e la fascia di capitano al braccio. Lo spagnolo Sergio Ramos, leggenda iper titolata di Real Madrid e Spagna, continua a splendere anche nelle periferie del calcio, anche in quel Monterrey che vanta pure la vecchia conoscenza di Milan e Siviglia Ocampos in avanti. Oltre loro, difficile scorgere calciatori di livello superiore. Nerazzurri che mettono in pratica la superiorità tecnica fin dall'inizio, gestendo il possesso e alzando il ritmo gradualmente. A non arrivare è il gol, dunque via con la legge non scritta più beffarda del calcio: non segni? Allora ti segnano. Alla prima palla persa (25'), i nerazzurri concedono un calcio d'angolo, da dove svetta di testa proprio Sergio Ramos. Chi se non lui? E incorna di testa in rete.

 

REAZIONE E PRESSIONE Il contraccolpo psicologico poteva essere notevole. Va ricordato che questa Inter è reduce dalla nefasta finale di Champions contro il Psg e per la prima volta è tornata in campo dopo nemmeno 20 giorni. Vedersi nuovamente sotto, nonostante la buona prestazione, poteva giocare brutti scherzi. Invece, il meglio i nerazzurri lo danno spalle al muro. Riprendono a giocare e alzano il ritmo in due fondamentali che sottolineano la mano di un tecnico nuovo e fresco come Chivu: rapidità del giro palla e pressione altissima per recuperare la sfera. Proprio quest'ultima caratteristica è evidente oltre che opposta alla gestione Inzaghi. Il tutto porta alla naturale conseguenza del gol fatto, firmato da Lautaro con un tocco da pochi passi a finalizzare un ottimo schema su calcio piazzato (42').

 

MANCA QUALCOSA Aver ripreso il pareggio prima dell'intervallo, misto ad una prestazione di gran lunga superiore agli avversari, lasciava ben sperare i nerazzurri per una ripresa in cui andava "solo" concretizzato il tutto. In effetti le palle gol abbondano, ma sono anche grandi sprechi griffati Barella, Dimaro e Lautaro. Esordiscono con personalità anche i nuovi arrivati Sucic e Luis Henrique, ma quel gol non arriva. E addirittura si rischia la beffa con un palo colpito da fuori area dai messicani nell'unica loro azione da gol. La partita si trascina stancamente verso i minuti finali, dove le energie nerazzurre sono ampiamente in riserva. Lautaro e compagni appaiono maggiormente disordinati rispetto alla prima frazione e non riescono più a schiodarsi da un pareggio messo in discussione sul finale dall'entusiasmo messicano, che stava per giocare brutti scherzi. Per Chivu bisognerà ripartire dai buoni sprazzi del suo calcio intravisto in alcuni frangenti odierni e che andranno riproposti con maggiore continuità e lucidità sotto porta sabato 21 contro i Giapponesi dell'Urawa in una partita già decisiva per il passaggio del turno.

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